Ci risiamo! Il tempo passa e i problemi restano

25.09.2014 14:53

 

LETTERA APERTA PER UNA CITTA' E UN TERRITORIO CHE TENTA DI CANDIDARSI COME CAPITALE DELLA CULTURA TRASCURANDO I PROBLEMI ESSENZIALI.
E' INUTILE INVOCARE L'INTERVENTO DELLE FORZE DELL'ORDINE, E' NECESSARIO FAR SCATTARE IL BUON SENSO, “INTELLIGENTI PAUCA".

 

                                 

Moltissimi sono i paesi della Basilicata, dispersi nella loro antica bellezza, disseminati tra le ricche e povere campagne lucane.
Moltissimi sono gli anziani con le loro tradizioni, il loro dialetto, i loro detti intramontabili. Molti ancora sono i ragazzi che stanno crescendo in questi stessi borghi, stanno coltivando i loro interessi, stanno delineando un loro percorso culturale e di vita allo stesso modo di qualsiasi altro ragazzo italiano.
Due, purtroppo, sono le città di questa regione così ricca ed allo stesso tempo così poco conosciuta e poco popolata. E poche, in proporzione alla scarsa popolazione, sono le scuole di formazione superiore attualmente presenti.
Per questa ragione molti ragazzi “paesani”, come quelli di Grassano, terminato il percorso di scuola media devono, a seconda delle loro scelte, raggiungere ogni mattina la città di Matera per poter frequentare un istituto tecnico, un liceo o un istituto professionale.
Questo è possibile grazie ad un servizio di trasporto extraurbano garantito dalla provincia di Matera, il quale richiede un abbonamento mensile o un biglietto giornaliero. Vengono utilizzati dei pullman che consentono il viaggio mattutino dei ragazzi, della durata di circa 40 min.
E quale sarebbe il problema? Tutti i ragazzi, da Milano a Bari, la mattina utilizzano servizi di trasporto pubblico per andare a scuola, che sia la metropolitana o l’autobus cittadino. Tutti percorrono dai 10, 20 o 30 min. con lo zaino in spalla per raggiungere tali desiderati e temuti luoghi di crescita e cultura.
Il problema è che, da diversi anni a Grassano, ogni ragazzo la mattina deve mettere la sveglia 10 minuti prima per raggiungere la prima fermata del paese, forse anche molto lontana da casa, per trovare il posto a sedere, altrimenti resterà senza.
Il problema è che quello che arriva tardi o che non ha voglia di alzarsi prima, deve restare in piedi, per tutto il viaggio. Eppure lui ha pagato il suo posto, come tutti.
Il problema è che in un pullman dalla capienza di 70-80 posti vengono ammassati 70-80 ragazzi, 40-50 fortunati seduti, gli altri 20-25 in piedi, sfortunati, ritardatari, troppo lontani per correre alle 7 del mattino.
Il problema è che la strada da percorrere per raggiungere Matera non è quella dritta e scorrevole dei binari di una metropolitana, ma è una strada di curve, salite e discese, come tutti conosciamo nel nostro territorio. Ed il viaggio è da affrontare con zaini, cappotti e libri nelle vicinanze.
Il problema è che nella Matera che si candida a Capitale Europea della Cultura, la Cultura vera, quella dei ragazzi in crescita, viene derisa, strattonata e umiliata.
Il problema è che costringiamo a far viaggiare i nostri ragazzi su veicoli indecenti e scomodi, con un lieve riscaldamento invernale, ed un assente condizionamento estivo, pullman che forse in altri posti verrebbero rispediti al mittente.
Il problema è che le proteste dei ragazzi, costretti a viaggiare in modo vergognoso, vengono ignorate, non considerate, prese in giro.
Il problema è che se qualcuno non alza la voce, non urla il problema, non minaccia con tono sostenuto, non verrà mai ascoltato.  
Perché il problema, per essere risolto, richiede la lente di ingrandimento non uno sguardo sfuggente.
Perché la capitale europea della cultura è fatta non solo di patrimonio storico, di iniziative e di avvenimenti straordinari, ma anche di ragazzi che a questa cultura vorrebbero mettere le basi, nel modo più civile possibile però, non così.
Si chiede per queste motivazioni, il potenziamento della linea di trasporto Grassano- Matera con mezzi idonei e dotati di soli posti a sedere.

 

                                                                                                                                 Silvestro Lacertosa

                                                                                                                                 Pasquale Tortorelli