Cristo si è fermato ad Eboli ?

17.11.2013 20:01

                   Il trasporto pubblico..."un cancro" della  nostra regione       

                     

Secondo l’enciclopedia più cliccata del web “con l'espressione trasporto pubblico si intende l'insieme dei mezzi di trasporto e delle modalità organizzative che consentono ai cittadini di esercitare il diritto alla mobilità senza servirsi di veicoli propri”.
Un insieme di parole che come spesso succede … volant.
La mia non vuole essere una critica ma una semplice riflessione su quella che è una delle tante, purtroppo, differenze tra il settentrione e il meridione italiano.
Sono uno studente, uno dei tanti che lotta per arrivare alla tanto attesa maturità.
Uno dei tanti che non solo deve studiarsi il saggio e  “vecchio” Kant di turno o quella maledetta legge fisica che non vuole entrarti in testa ma anche un modo per trovare un posto a sedere in quel, che per modo di dire o perché ne ricorda la forma, devo chiamare pullman
Hobbes l’avrebbe definita “bellum omnes contra omnes”, io la chiamo lotta all’ultimo posto.  Un modo in più per crearsi inimicizie.  Un modo in più per mettere a dura prova la tua resistenza.  Un modo in più per far valere la tua “tarda” età.
E se il posto non lo conquisti? Rimani in piedi.  
Magari la cosa potrebbe far ridere, ma fino ad un certo punto.
Alla voglia di tornare tra le coperte, alla paura di dover essere interrogato, alla classica ansia mattutina, alla stanchezza accumulata per le poche ore di sonno negli ultimi 4/5 anni e le tante sui quei maledetti libri, al "Passero Solitario" di Leopardi che ti inquina la testa di mille dubbi, devi aggiungerci non solo il dover stare in piedi, ma anche il moralista di turno, seduto e che l’ultima volta visto in piedi era nella fila per fare l’abbonamento, che ti dice: “Una volta a me, una volta a te”.  Poi magari giusto per sfizio o per ragion di causa a fine corsa ti rechi dall’autista per chiedere cosa pensa  del disagio e quello, ben consapevole della stima futura del capo ti risponde : “ Cosa vuoi che sono <>  in piedi per un ragazzo forte della tua età?”.
Eh già non sono nulla.
… la stanchezza passerà.
Cosi come passano gli anni e la situazione non cambia. Fatti storici attestano la morte di ragazzi minorenni durante il quotidiano viaggio per recarsi a scuola. Morte dovuta all’inefficienza del trasporto pubblico che gli spettava per diritto.
Il pericolo non va sottovalutato o preso sotto gamba.
Per un ragazzo non risulterebbe difficile rimanere in piedi per circa  ¾ d’ora, è vero, ma per un anziano?
E quest’ultimo quanto può farsi valere nella fatidica lotta?
Parliamoci chiaro. Il trasporto pubblico non è conveniente solo per me o chiunque altro possa definirsi pendolare ma lo è anche e soprattutto per chi dovrebbe garantirlo.
Una collettività, paese o città che sia, con una rete di trasporti pubblici efficiente e rapida certamente avrebbe delle ripercussioni in termini positivi tanto da un punto di vista economico che sociale.
Specie, poi, se trattasi di una città a forte richiamo turistico! (Matera 2019 )

 

   Francesco Linsalata