Da grande vorrei essere Un Campione del Mondo!

17.12.2016 09:34

                                           CAMPIONI DEL MONDO

 

           

Ognuno di noi fin da bambino, si sa, ha il proprio sogno nel cassetto per il futuro: c’è chi vuole diventare un cantante, chi un medico, chi un attore di successo; ma per fare ciò, per raggiungere la vetta, sono necessari un incredibile spirito di abnegazione, una grande forza di volontà e soprattutto tanta pazienza.

E questi sono proprio i pilastri morali su cui si fondano i ragazzi grassanesi che hanno rappresentato la nazionale italiana durante i Mondiali di  Pangration  disputatisi ad Eboli nel mese di novembre.

Per l’occasione è infatti partito dal nostro paesino un gruppo folto tra combattenti, maestri, genitori e parenti, per raggiungere lo splendido Palasele, sede della competizione e fiore all’occhiello per gli eventi indoor (sportivi e non) di una città e di un’intera regione molto importante quale la Campania. A loro si sono accodati gli instancabili operatori di Radio Activity  per permettere anche a noi da casa di sostenere i nostri atleti e amici in un momento per loro importante e molto forte dal punto di vista sportivo ma anche di esperienza di vita.

Ovviamente l’emozione non poteva mancare in quei momenti, e sono state tante le cose che – come dicono alcuni degli atleti interessati in prima persona – hanno contribuito ad aumentare l’orgoglio e la sensazione di soddisfazione e di realizzazione personale; ma a tutto ciò si è poi affiancata anche la consapevolezza di quello a cui si stava prendendo parte, del confronto con un mondo diverso da quello con cui ognuno di loro era abituato a confrontarsi fino a quel momento e che ha giocato sicuramente un ruolo chiave in tutto l’evento. Ciò che è rimasto maggiormente impresso nella mente dei partecipanti è stato sicuramente l’impatto con la fantastica cerimonia di apertura, con la classica sfilata dei vari rappresentanti di ogni nazione, con lo spettacolo degli sbandieratori e con l’esecuzioni degli inni nazionali. Questo, però, non avrebbe potuto sicuramente superare quel mix di emozioni e sensazioni che puntualmente precedevano ogni gara.

Tuttavia durante lo svolgimento della manifestazione ci sono stati anche degli aspetti non del tutto positivi: sono stati parecchi coloro che hanno evidenziato la scarsa affluenza di pubblico e anche qualche ambiguità riguardo l’organizzazione generale del torneo, soprattutto riguardo le altre nazioni (la questione riguarda i combattenti stranieri e il loro numero che, per alcune rappresentative, era davvero esiguo), i partecipanti per ogni categoria e altri piccoli particolari che hanno macchiato quella che poteva essere una competizione ben riuscita e di alto livello.

Ma di tutto ciò, alla fine, poco importa, perché bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, con il palmares dei nostri ragazzi ricco di medaglie d’oro, d’argento e di bronzo, che non solo hanno portato l’Italia in alto nel medagliere, ma hanno anche portato lì sul podio con loro un pezzo del nostro paese e del sudore di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di qualcosa di straordinario.

Ancora oggi, a distanza di un mese, sembra strano sentire qualcuno dire: “A Grassano ci sono dei campioni del mondo!” , anzi in verità ci potrebbe essere anche qualche scettico, ma invece è così e noi non dobbiamo far altro che sostenere e complimentarci con questi ragazzi e con i loro maestri, i quali giorno dopo giorno, caduta dopo caduta, botta dopo botta continuano a lavorare sodo e con tantissima grinta, con l’aspirazione un giorno, chissà, di raggiungere un livello competitivo più alto. Buona fortuna Paisà, che il vostro sogno continui!

 

                                                                                                                                         Leonardo Daraio