Grassano ispira un romanzo

24.10.2015 09:22

         

              DAL CRISTO SI E' FERMATO A EBOLI -  UN NUOVO ROMANZO

Articolo pubblicato il 23/10/2015 sul Quotidiano della Basilicata.

                                

La lettura di un libro, e in special modo  quella  di un romanzo,  dove a volte tutto è inventato o al massimo ispirato,  allarga gli orizzonti e ti porta a viaggiare  in un mondo fantastico  lontano, fuori dalla realtà quotidiana. Chissà se è stata la fantasia o una fantasiosa consapevolezza ad ispirare il nuovo romanzo di Michella Tilli, si chiama "Ogni giorno come fossi bambina" ed è ambientato proprio a Grassano.

Una scrittrice del nord che non è mai stata a Grassano in vita sua, e che ha  scritto  di una storia d’amore che parte da Grassano. E’ stata  la signora Antonia Spadafino,  originaria di Grassano che vive al nord, a scoprire  questo libro. La curiosità di conoscere il perché, il  dove, il come  di immaginare proprio  Grassano per una storia d’amore ci ha spinto a contattarla.

“Scrivendo la storia di Argentina e Arianna” ha spiegato Michela Tilli “  avevo bisogno di un luogo che avesse qualcosa di magico. Argentina vive a Milano, ma ha nel cuore il suo paese natio, nel quale non è più tornata. Ogni luogo, se è stato il luogo della nostra infanzia e l'abbiamo abbandonato per costruirci una vita altrove, assume un'aura speciale, grazie al ricordo e agli affetti che ci abbiamo lasciato. Le prime esperienze sono quelle che, nel bene e nel male, ci segnano di più. Nei miei libri c'è sempre quest'idea del "ritorno a casa". E' un tema che mi piace molto e forse è un modo per parlare un po' di me, che sono ligure, ma vivo a Monza per lavoro da tanti anni. Nel mio primo romanzo, La vita sospesa (Fernandel) c'è un protagonista uomo che ha fatto il mio stesso percorso, da Savona a Milano per lavoro. Però questa volta  io cercavo un luogo che potesse diventare speciale anche per il lettore. E Grassano mi è venuta in mente perché in adolescenza avevo amato molto "Cristo si è fermato a Eboli". Era la terra ideale per ambientarvi i ricordi di Argentina”. Nel romanzo la cosa che colpisce  sono alcune espressioni dialettali che l’autrice ha usato in maniera perfetta nella scrittura e appropriata nel contesto discorsivo.

“Le espressioni dialettali sono importanti” ha spiegato  Michela “  perché la lingua di Argentina era quella. Ho cercato di metterci anche i colori, i suoni, gli odori.Tutto attraverso le parole, ma d'altra parte anche la mia conoscenza di Grassano viene dalle parole delle moltissime cose che ho letto. Alle giovani generazioni vorrei dire che ho una grande fiducia in loro e in ciò che faranno di questo mondo. Mi sono affezionata molto alle mie due protagoniste. Ciascuna ha molto da offrire all'altra nonostante appartengano a due generazioni diverse. Argentina ha l'esperienza dalla sua parte, ma non rinuncia allo sguardo sul mondo della bambina che era. Arianna ha tutta la vita davanti e alle ragazze come lei vorrei far sapere che questo vuoto che sente è solo il suo futuro: tutta bellezza ancora da realizzare”.


Michela Tilli 41 anni,  laureata in Filosofia a Genova,  ha  cominciato a lavorare per alcune grandi case editrici a Milano. Ha fatto la giornalista in televisione,  è  diventata professionista, ha però scelto di seguire  la sua passione  scrivere romanzi. Tra le sue prime opere  dei racconti online per l'editore Fernandel (Ravenna) e poi due romanzi con lo stesso editore: “La vita sospesa” e “Tutti tranne Giulia”. L'ultimo romanzo, quello di cui stiamo parlando,  è uscito per Garzanti. Quest'anno inoltre ha  iniziato a scrivere per il teatro. Il mio primo spettacolo, "La morte balla sui tacchi a spillo", è nato dall’'idea della fantastica attrice comica che lo interpreta: Silvana Fallisi. Nel mese di novembre il suo libro sarà  presentato  proprio a Grassano,  dove l’autrice giungerà  per la prima volta. A curare l’evento in fase di organizzazione,  l’associazione culturale Crassanum e l’Amministrazione Comunale assessorato alla Cultura .

 

Articolo pubblicato il 23/10/2015 sul Quotidiano della Basilicata - Giovanni Spadafino