La notte maledetta

23.05.2014 21:45

Vogliamo pubblicare un articolo uscito sul " Quotidiano della Basilicata" scritto dal giornalista Giovanni Spadafino.

           IL BRUTTO EPISODIO E' ANCORA NEL CUORE DI TUTTI 

                  

La banda di Grassano era una delle più rinomate bande da giro  della comprensorio all0inizio del ‘900. Un tragico incidente nella notte del 17 settembre 1926 sancì un arresto della fama della banda dovuta anche allo scoramento degli orchestrali nel proseguire il cammino artistico intrapreso. Nella traduzione orale di quella  tragica notte  i fatti sono stati  così narrati: “ erano le prime ore dell’alba del giorno 17 settembre 1926 quando al rientro dalla festa Patronale in onore di S. Cipriano di Oliveto Lucano la Banda di Grassano di circa 40 elementi ,  a bordo di un pulmino,  doveva raggiungere la città di Salerno per il concerto successivo. Durante il percorso tra Garaguso e lo scalo di Grassano l’autista,  probabilmente in stato alterato dovuto a consumo di alcool,  perse il controllo del mezzo e precipitò rovinosamente in una scarpata. Quattro i morti di cui  solo uno di Grassano Luigi Mazzarella,  e gli altri tre di origini Pugliesi il primo fu proprio il capobanda Luigi Marzano di Nardò Lecce che nel rispetto della linea gerarchica sedeva davanti a fianco al guidatore. Una tragedia che sconvolse la comunità Grassanese e i tanti orchestrali che vi rimasero feriti. Dall’America, appena saputo dell’accaduto, una corsa di solidarietà di raccolta fondi tra i grassanesi residenti a New York  per volere del farmacista Domenico Crachi e con la Società Grassanese di Mutua Benevolenza di Brooklin si riuscì a raccogliere la somma di  15.000 lire destinata ai musicisti  feriti e alla ricostituzione di una nuova  Banda. Subito si ricompose il gruppo intorno alla figura di Luigi Berardi di professione falegname e suonatore di clarinetto. Sempre secondo il racconto di alcuni la nuova banda di Grassano quando passava dal luogo dell’incidente,  per scaramanzia ma soprattutto nel ricordo di quella tragica notte,  faceva percorrere quel tratto di strada al pullman solo con l’autista e l’intera banda vi passava a piedi suonando, tra qualche lacrima,  delle  marce sinfoniche”.
Negli anni a seguire fino ai giorni nostri a Grassano si è più volte tentato di avere un complesso bandistico, attualmente è in piena attività riscuotendo un successo nel circondario il Complesso Bandistico città di Grassano formato da tanti giovani che vengono seguiti dal maestro Giuseppe Caruso.

Giovanni Spadafino

( In basso la foto del complesso bandistico città di Grassano, formato in gran parte da giovani. Orgoglio della nostra piccola comunità )

                               

( foto da web )

 

                                 LA GLORIOSA BANDA RIVIVE IN UN INNO

Nel ricordo del tragico incidente della Banda Musicale di Grassano del 1926, nella città di Laterza, durante i Festeggiamenti Patronali, che si terranno il prossimo 20 maggio, la Banda di Ailano, diretta dal Maestro Samale, eseguirà la “Ninna nanna Grassanese” . Composto per Bande da Giro, questo pezzo di forte espressività, rielaborato dal Maestro Samale, che si è avvalso degli spartiti e delle melodie del Prof. Mario Soranno (insegnante di Grassano) e don Angelo Auletta (Maestro di Cappella della prestigiosa Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, nativo di Calciano), divenendo il perno dell’opera la Vallata degli spettri. Ma come nasce questa idea, a spiegarla nel dettaglio Gianni Maragno studioso di fatti storici di Matera e non solo. “Nell’ambito del lavoro che conduciamo da anni” ha commentato Maragno “ per rinnovare il repertorio musicale delle bande da giro onde attirare più gente, rientra la proposta di questa rappresentazione che si terrà a Laterza. Assistiamo impotenti ad un fenomeno che premia il più infelice dei cantanti di musica leggera con presenze di pubblico di migliaia di persone, mentre relega formazioni bandistiche composte sempre più di diplomati nei conservatori e maestri e direttori d’orchestra, al solito pubblico per lo più anziano e nostalgico. L’inerzia al cambiamento spesso viene artatamente motivata dal rispetto per le tradizioni, ed un poco alla volta, il pubblico sotto la cassarmonica si assottiglia e spesso è completamente assente. Il contrario di quello che avveniva quando operava la Banda di Grassano e le altre filarmoniche in quei periodi non toccati dalla televisione. Il Maestro Samale è solito proporre le vicende della Banda di Grassano nelle piazze che tocca con il suo rinomato concerto bandistico, perché, la tragedia del 17 settembre del 1926, possa divenire un momento solenne di riflessione per tutto il mondo delle bande da giro, che è un patrimonio immateriale da salvaguardare e non dimentichiamo, da lavoro a tante persone”.

Un interesse ragguardevole e intriso di entusiasmo per le bande musicali da giro si rilevò, a ridosso dell’unificazione italiana, in Basilicata, come in gran parte del Mezzogiorno della Penisola. In molti paesi, soprattutto in quelli più popolosi, sorsero originali e accese competizioni campanilistiche per ingaggiare i direttori concertisti più conosciuti; a questo intento non si sottrassero le stesse amministrazioni municipali, che si addos­sarono oneri finanziari elevati per vantare alla guida della loro compagine musicale un direttore d’orchestra valido e famoso. Diventò diffusa consuetudine l’individuazione di appositi capitoli di spesa del bilancio comunale, per provvedere al mantenimento del Complesso Musicale locale. Anche Grassano, , vantava nel Primo No­vecento una Banda Musicale cittadina, che riusci a conquistarsi una consistente fama, tanto da essere invitata dalle località del circondario in occasione di sagre e feste patronali. E proprio al rientro da Oliveto Lucano per la solennità del Santo Patrono, nel corso della notte, il camion che trasportava musicanti e strumenti affrontò malde­stramente una delle ripide curve del tragitto, piombando tragicamente in un bur­rone. Alcuni orchestrali rimasero uccisi e più di uno rimase ferito gravemente e portò per sempre nel corpo le tracce di quella disgrazia.

Questo luttuoso evento, fu inserito in una commovente pagina del Cristo si è fermato ad Eboli di Carlo Levi, che la collocò in un’atmosfera sospesa tra lirismo e leggenda e nel volume del Prof. Domenico Bolettieri Storia di un Casale. A voler ritornare su quel tragico incidente, Gianni Maragno, da una sua idea è La vallata degli spettri, una cantata per mezzosoprano, voce recitante e orchestra di fiati, composta dal maestro, concertista e direttore d’orchestra Nicola Samale, liberamente ispiratosi a quel tragico avvenimento La composizione descrive la tipica giornata della banda musicale: l’arrivo alle prime ore del mattino, il rassettare frettoloso delle divise e l’approntamento degli strumenti per il giro in paese, cadenzato da marce brillanti e accompagnato da uno stuolo di ragazzini festanti, fino a giungere al matiné sulla Cassa Armonica con brani tratti dal repertorio operistico e sinfonico. Si percorrono le fasi della processione con la lunga esibizione finale sul palco.

La voce recitante si avvale della magistrale penna del grande scrittore torinese e in parte, per la cronologia degli avvenimenti della tra­gica giornata, del testo redatto dal Maestro Samale, che è anche autore della mu­sica. Alla serata sarà presente il sindaco di Grassano Francesco Sanseverino invitato ufficialemente dal Sindaco laertino Ing. Gianfranco Lopane. Presenzieranno rappresentanti delle istituzioni e componenti in rappresentanza delle bande musicali del circondario.

Giovanni Spadafino

(fonte il Quotidiano della Basilicata)