MO' BASTA! Basilicata che (r)esiste!
#NOTRIV
Mentre migliaia di donne, lavoratori e pensionati insieme a tantissime ragazze e ragazzi,in una lunga e colorata onda umana invadevano le strade e le piazze di Potenza,una cricca di consiglieri regionali, espressione del peggiore establishment lucano,asserragliata all’interno del Palazzo,decideva di non decidere sull’aberrante decreto “Sblocca Italia".Questa la cifra dell’ipocrita lontananza dalla gente di questi satolli culi di pietra che,mentre unanimi dichiaravano la necessità di impugnare l’art. 38,amareggiandosi del danno alla nostra terra e ammettendone l'incostituzionalità,a maggioranza, arrampicandosi su specchi insaponati, deliberavano di non impugnare”per il momento”l'art.38 dello Sblocca Italia ma,di attenderne prima le eventuali modifiche del Renzi.Ponzio Pilato in confronto, un ridicolo dilettante.Per la cronaca,hanno votato a favore, il gruppo Pd, Cd, Pp, Ri, Udc, Gruppo misto, Psi e Sel,contrari il Pdl-Fi, M5s e Lb-Fd'I.L'ennesimo sopruso che questa classe dirigente stolta,ignorante e interessata,sta accettando prona,per compiacere il “Caro leader Matteo”.È così che si fanno portavoce degli interessi collettivi?,Sono queste le risposte che sanno/possono dare ad una rabbia che viene da lontano,che nasce con lo sfruttamento petrolifero che a dispetto di tutte le aspettative,non ha portato lavoro e benessere, ma solo inquinamento,povertà,morte e cessione della sovranità dei territori? I lucani, come nel 2003 in occasione di un’altra scellerata scelta,quella di intombare le scorie radioattive a Scanzano Ionico,hanno gridato al Presidente Pittella, al suo gruppo politico, il Pd e alla sua maggioranza,che la gente non mollerà la lotta,che questa continuerà ad oltranza fino a quando non si cambierà verso alle politiche regionali e nazionali sul petrolio e su tutte le altre scelte energetiche Continueranno in modo deciso, chiaro, univoco che il tempo per i rimandi,degli intrallazzi e dei giochini è scaduto,che lo scempio va fermato senza se e senza ma. La Basilicata è scesa nelle strade perché non vuole più lo scempio delle trivellazioni,perché spera in un futuro migliore,magari in una classe politica e dirigente degna di rappresentarli.
(Foto Maria Rosaria Deniso) Rocco Luberto