Sono partito con uno zaino e qualche amico, al ritorno avevo un bagaglio di emozioni e una grande famiglia

14.08.2015 19:00

                                      DIARIO DI UN CAMMINO

Mai come questa volta trovo difficoltà a portare su un foglio tutto quello che è stato questo Basilicata coast to coast, sicuramente trascurerò qualcosa ma solo per evidenti problemi di spazio e non d'importanza.

Ci provo con le parole di Tania, pugliese doc, che dopo l'esperienza del bctc ha scritto: “Non credevo la Basilicata avesse cosi tanto da offrire: paesaggi mozzafiato, persone accoglienti, luoghi incantati, terre fertili, frutti maturi, fiori e sorrisi. Ho incontrato i lucani, ho parlato con gli anziani, ho ascoltato i ragazzi, ho riconosciuto la voglia di un popolo che vuole riscattarsi, che vuole valorizzare il proprio patrimonio e rendere la propria terra un luogo migliore per affrontare le sfide del futuro”.

Eravamo partiti in quattro organizzatori e ci siamo ritrovati in trenta affiatati fratelli e sorelle che hanno condiviso tutto, dal sonno, al cibo, alle interminabili ore di cammino fino all'entusiasmo per i paesaggi da film e le  storie e le esperienze di vita che non si possono trovare certo sui libri di scuola.

Tutto ha inizio in un caldo pomeriggio, era il 30 luglio quando, nella sala del palazzo Materi di Grassano, i primi ragazzi iniziano a conoscersi e a presentarsi. Ricordo ancora qual pomeriggio, dove volti timidi e spaesati, non si rendevano ancora ben conto di cosa avrebbero incontrato per strada.

Insieme  all'associazione Crassanum abbiamo visitato il piano nobile del Palazzo e successivamente ci siamo spostati nella locanda Prisco dove l'ing. Garambone ha sintetizzato il “Cristo si è fermato a Eboli” di Levi ai ragazzi milanesi, toscani, romani, pugliesi e di Genova.

Per noi lucani il Cristo si è fermato a Eboli è un testo letterario molto conosciuto, sia a  scuola o  letto durante le vacanze estive.

Questi avevano bisogno di una infarinatura generale per rispondere alla nostra domanda: Cristo si è fermato a Eboli? E se si, è mai ripartito?

Dopo le presentazioni ufficiali, il 31 Luglio siamo finalmente partiti da Grassano, destinazione Maratea, dove la nostra avventura a piedi ha avuto inizio. Eravamo 33 sconosciuti (33 come gli anni di Cristo) e siamo diventati qualcosa di più di semplici amici di un cammino.

A Maratea, la perla della Basilicata sul Tirreno, i ragazzi hanno apprezzato la bellezza del mare, dei vicoli e dei paesaggi, la storia del Cristo grazie ai racconti dei rappresentanti della Pro Loco . Da Maratea la prima sveglia presto per iniziare il cammino alla volta di Trecchina, 10 chilometri  macinati in poco più di due ore di cammino e giunti in questo piccolo borgo lucano, con una villa comunale piena di fiori e di verde. Nel pomeriggio zaino in spalla e inizia la prima vera tappa dura di questo cammino, l'ascesa verso Lauria con la rampa finale che evidenzia già di che pasta sono fatti questi ragazzi.

A Lauria l'accoglienza è stupenda, dopo un giro nel centro e i saluti dell'amministrazione comunale, si cena tutti insieme nel centro Aggregazione Giovanile insieme con Antonella Viceconti, Mimino Ricciardi e tutti i ragazzi che collaborano a questa bella realtà. Neanche un giorno di cammino e abbiamo potuto già verificare la Basilicata sana, bella e che crede in un futuro migliore. Dalla bella esperienza di Lauria la sveglia del 2 Agosto coincide ancora una volta con l'alba e i ragazzi si preparano per la tappa che sulla carta risultava la più difficile ma che hanno affrontato con disinvoltura, cantando e godendo i paesaggi che durante il viaggio li circondavano. Affrontati senza paura i 30 chilometri  della prima tappa di montagna, una doccia rapida e dritti alla conferenza organizzata dal Comune dove ci hanno raccontato l'origine di Castelsaraceno e alcune usanze importanti come i matrimoni in Basilicata.

Dei semplici ragazzi dopo 12 ore di cammino sarebbero crollati su di un sacco a pelo ma questi ragazzi sono fatti di un'altra pasta e lo dimostra il fatto che dopo la cena insieme con il sindaco Rocco Rosano, tutti si riversano in piazza per amalgamarsi con la gente del posto e festeggiare, perchè dove arrivano i ragazzi del bctc arriva la speranza di vedere una Basilicata diversa.

Da Castelsaraceno a San Chirico Raparo, cambia la posizione geografica ma non l'accoglienza, sempre degna di nota. Qui ad attenderci è il sindaco Claudio Borneo che nel pomeriggio ci porta in giro a scoprire le bellezze di un borgo lucano poco conosciuto da molti ma che va  valorizzato. La sera è ancora festa, a cena nella sala consiliare, insieme con musicisti di organetto, si balla e si canta nella piazza del paese  coinvolgendo tutti i lucani.

A metà del nostro viaggio non si accusa per niente la stanchezza, l'armonia e la gioia avvolgono questo fantastico gruppo di sconosciuti provenienti da tutta l'Italia che è diventato una squadra affiatata con la voglia di scoprire e conoscere.

Aliano e la Val d'Agri ci riservano non poche difficoltà, il caldo e le dure salite mettono a dura prova i ragazzi, ma come si dice: “più la salita è dura e più il panorama è stupendo”.

Ad Aliano i ragazzi oltre alla testimonianza di Don Pierino Dilenge su Carlo Levi, godono del paesaggio dei calanchi, collinette d'argilla che proiettano il gruppo in un videogioco tridimensionale.

Ogni paese è una festa e anche a Tursi si apprezza un centro storico degno di nota, la Rabatana, il santuario di Anglona e ancora la festa in piazza insieme agli amici di Muoviamo Tursi e l'Amministrazione Comunale.

Gli ultimi 25 chilometri  del cammino, da Tursi a Scanzano, sono una passeggiata nel vero senso della parola, senza neanche accorgersene i ragazzi si ritrovano catapultati sulla spiaggia ionica pronti per un bagno che racchiude tutta la gioia di un viaggio che ha trasmesso i veri valori della vita.

Il mattino seguente, 7 Agosto, ci spostiamo a Policoro dove ospiti del circolo velico  tocchiamo con mano un'altra bella realtà della Basilicata. Sono poi gli ultimi 10 chilomentri che ci portano da Grassano scalo a Grassano a sancire la fine di questa bella esperienza e l'ultima festa finale, fatta di saluti, perchè lungo il tragitto ci attendono e salutano i grassanesi che ci hanno seguito dal web durante questo lungo viaggio. A distanza di una settimana dalla fine del cammino, portato a termine con successo, perchè i ragazzi hanno effettivamente attraversato la Basilicata a piedi, il giorno 8 Agosto ci sembrava doveroso portarli in visita nella Capitale Europea della Cultura per il 2019 e questa è stata la ciliegina sulla torta, perchè con Matera e i sassi i ragazzi hanno definitivamente realizzato che la Basilicata è una Regione bellissima e noi lucani abbiamo il dovere di rispettarla.

Nei giorni successivi alla fine del cammino in molti hanno cercato di sintetizzare sui social l'esperienza del bctc come ad esempio Francesco: “Sono partito per un'avventura con uno zaino in spalla e e qualche amico, al mio ritorno ho scoperto che:

tutti abbiamo un paio di occhi ma spesso non sappiamo utilizzarli per guardare ciò che ci circonda;

ho riscoperto una terra, la Basilicata che per quanto piccola e poco conosciuta possa essere, ha una infinità di cose da mostrare”.

Nell'attesa di vedere ultimato il documentario con tutto il materiale e le interviste che abbiamo raccolto in questi 10 giorni di scoperta, la domanda è sempre la stessa: Cristo si è fermato a Eboli?

Io oggi vi rispondo che è passato, ci ha donato tutto questo ma noi lucani eravamo e siamo distratti.

Vox Populi e gli organizzatori ringraziano tutti,  da chi ci ha ospitato, a chi ci ha supportato anche da lontano, a chi ci ha offerto un semplice bicchiere d'acqua lungo la strada, a chi ha creduto in questo progetto, a chi avrebbe voluto esserci ma non ha potuto, ai 33 ragazzi che sono stati epici e grazie soprattutto a chi non ci crede ancora e a chi ci ha scoraggiato, perchè ci ha trasmesso quella forza in più necessaria per affrontare questo duro cammino. E' stata l'ennesima prova che la Basilicata esiste e ha qualcosa in più rispetto alle altre regioni, forse anche grazie ai lucani che la vivono e cercano di migliorarla.

Grazie a tutti, ci sentiamo presto con una sorpresa già in cantiere. Ad maiora!

 

                                                          Per quanta strada ancora c'è da fare...amerai il finale”

 

                                                                                                                                   Michele Incampo