Un documentario per raccontare la nostra terra

14.07.2015 12:05

                                CRISTO SI E' FERMATO A EBOLI, O NO?

                                                

Quando ho sentito gli amici grassanesi di Vox Populi che stavano organizzando la camminata da costa a costa, resa celebre dal film del grande Rocco Papaleo, ho pensato subito che fosse un'occasione fantastica per raccontare la Basilicata, la sua bellezza, le sue ricchezze e le sue contraddizioni. Poi mi hanno detto che pensavano di fare un documentario, per cui mi sono attivato per scrivergli una sceneggiatura che non fosse solo un ricordo dell'esperienza dei camminatori, ma che usasse il loro sguardo stupito come lente per osservare la realtà lucana e raccontarla. 

Visto che il cammino ha una sua genesi a Grassano, dove ci sarà anche la festa di chiusura, e passa anche da Aliano, è stato immediato il riferimento a Levi ed al suo romanzo, che ha contribuito a creare lo stereotipo del lucano medio raccontando la realtà di quegli anni. Iniziate le ricerche, ho trovato un fantastico documentario degli anni '50 di Michele Gandin, che si chiama "Cristo non si è fermato ad Eboli"  ambientato a Savoia di Lucania ed è nata l'idea di partire dalla domanda: Cristo si è fermato ad Eboli, o no? E, aggiungerei, se allora si era fermato, è mai ripartito? 

Per leggere la scheda breve del documentario che sto scrivendo si può andare al link in fondo alla pagina, che riporta a kickstarter, una piattaforma di crowdfunding tra le più famose in America da poco sbarcata in Italia. Con la produttrice della mia piccola società abbiamo strutturato un budget (che per i prodotti audiovisivi professionali è molto basso) di poco superiore ai 10.000 euro e, non disponendo di tale somma abbiamo pensato di strutturare un crowdfunding per chiedere a chiunque di sostenere il nostro lavoro anche con un piccolo gesto: chiediamo 5.000, il resto lo mettiamo noi tra investimento, forza lavoro e attrezzature. Alla famosa domanda "Perché vi dovrei dare i miei soldi?" credo che ci siano molteplici risposte, da un semplice atto di mecenatismo 2.0, all'amore per la propria terra e la curiosità di vederla raccontata anche con il proprio contributo; dalla voglia di chi non vive più qui di sapere come vanno le cose, all'interesse di un'impresa o associazione a patrocinare un progetto filmico. Potrei continuare la lista dei motivi per cui donare, ma finirei per annoiare il lettore, preferisco che facciate un salto sulla piattaforma al link in basso e se vi piace l'idea contribuite come potete e fate girare l'iniziativa. Un po' ciascuno non pesa a nessuno. 

 
 

 

                                                                                                                                         Nicola Bisceglia