Un’occasione da non perdere

19.10.2014 23:40

                  Gli effetti di Matera2019 sull’economia e sulla società

                                         

Tre giorni dopo, non è ancora passata la sbronza da Matera 2019! I cittadini della Basilicata sono ancora inebriati dalle parole del Ministro Franceschini che ha ufficialmente investito Matera della carica di capitale Europea della Cultura aggiungendosi alle città di Firenze, Bologna e Genova che (rispettivamente nel 1986, nel 2000 e nel 2004) sono state insignite dello stesso titolo: Matera (già patrimonio nazionale dell’Unesco dal 1993) sarà dunque la prima capitale europea della cultura del Sud Italia. La capitale europea della cultura è una città (designata dall’Unione Europea) che per un anno ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Diverse città europee hanno sfruttato periodo in questione per trasformare completamente la loro base culturale e per ampliare la loro visibilità internazionale. La "città europea della cultura" venne lanciata il 13 giugno 1985 con l’obiettivo iniziale di avvicinare i vari cittadini europei: da allora l'iniziativa ha avuto sempre più successo e un crescente impatto culturale e socio-economico per i numerosi visitatori che ha attratto nelle città scelte. Per evitare la feroce competizione, ogni membro dell'UE ha l'opportunità di ospitare a turno la capitale (ora all’Italia toccherà nuovamente nel 2033) e generalmente per ogni anno vengono scelti due paesi di due nazioni diverse (Matera, infatti, sarà capitale insieme alla cittadina bulgara di Plovdiv). Le varie città hanno cercato di valutare le proprie esperienze in modi diversi anche se non è facile tracciare valutazioni a lungo termine delle esperienze delle città in tutti gli aspetti. Ma cosa ci guadagna oggi una città a diventare capitale europea della cultura?

Secondo alcuni osservatori, l’impatto economico sul territorio sarà pari a circa 30 milioni di euro. Secondo Giovanni Padula (consulente economico del dossier sulla candidatura di Matera) “per la città significherà una sfida innovativa e originale che punterà ad effetti non materiali o economici quantificabili,
ma che punterà sull’istruzione (in particolare sull’istruzione digitale), sul rientro dei giovani (provando a stoppare l’esodo dei giovani che abbandonano sempre più frequentemente la terra natia) per favorire una maggiore circolazione dei cervelli in Basilicata.

Un’altra sfida importante (questa prettamente economica) sarà quella che Matera dovrà affrontare nel campo dei trasporti, poiché, ad oggi, ci sono dei gap troppo evidenti nelle infrastrutture con le città del resto d’Italia: infatti, se per i turisti internazionali arrivare a Matera non è troppo difficile potendo contare sull’aeroporto di Bari (distante circa una mezz’ora in auto, come Malpensa per Milano, per intenderci), per i turisti nazionali ci sono diversi disagi legati sia al trasporto su rotaia (ad oggi, inesistente per il capoluogo di provincia lucano) che al trasporto su gomma (per quanto artistiche possano risultare le nostre strade, non sono assolutamente adeguate a consentire un traffico di veicoli di una certa portata). Per questo, sono già previsti anche in questi settori degli
investimenti mirati e non sproporzionati, a beneficio di tutta la comunità lucana. Matera dunque dovrà ora essere in grado di rispondere positivamente alle aspettative dei cittadini e dell’Europa stessa che (con 7 voti a favore su 13) ha fortemente creduto nelle sue potenzialità e nel suo progetto di rilancio: il primo passo sarà quello di creare un link tra il vecchio e il nuovo. Matera è un “capolavoro di idraulica e bio-architettura” con costruzioni semplici e rudimentali, nate però da progettazioni anonime: città che nel 1514 si rivoltò contro gli Aragonesi per le troppe tasse e che nel ’43 fu la prima del meridione ad insorgere contro Hitler e i nazisti: una memoria storica ancora viva e utile a rafforzare quel senso di appartenenza e quella cultura che, ora, le sono state riconosciute anche ufficialmente dall’Unione Europea e che saranno sufficienti a far innamorare i turisti di questa terra. Una città ai confini con la natura: quella natura (la Murgia) che mette in risalto gli insediamenti neolitici e la presenza umana che la caratterizzavano già nell’età preistorica. Quando poi ci spostiamo dall’altopiano della Murgia alla città, la musica non cambia, perché continua ad essere la natura la vera protagonista di una città che sembra non essere ancora stata completamente contaminata dalla modernità che troppo spesso migliora l’efficienza ma rovina le nostre città portandole ad essere più un ammasso ordinato di cemento che un quadro di un pittore naturalista! Matera ha puntato sulla fusione tra l’antico e il futuro (non a caso, lo slogan scelto dalla città è “Open future”), sull’istruzione digitale già a partire dalle scuole primarie, sulle nuove tecnologie (invogliando così i giovani a rimanere nel territorio), sulle 3R (Re-cycling, Re-duce and Reuse), sull’open data (che la colloca tra le prime in Italia) ovvero sulla possibilità di rendere liberi e usufruibili i dati e le statistiche della città per essere sfruttati da chi ne ha bisogno per effettuare elaborazioni successive, feedback ed output riguardanti l’efficienza con cui vengono gestite le cose. C’è un’attenzione al futuro e al digitale che è però connessa con le caratteristiche e l’identità di una piccola città che vuole sì attirare persone e investimenti, ma vuole farlo su scala umana.“ E ora finalmente Matera ha l’opportunità di prendersi una bella rivincita dopo essere stata additata come “vergogna del Sud” ed ha davvero la ghiotta occasione di mostrare al mondo quanto vale: è una sfida che non affronterà da sola, perché tutto il Meridione sarà con Matera, considerando anche che gli investimenti dovrebbero riguardare anche le zone vicine della Puglia e della Campania (il Cilento su tutti).  Dopo la proclamazione di venerdì, Matera deve ora alzarsi sui pedali e iniziare a spingere più forte di prima perché la salita, in volata, è sempre più ripida: lo potrà fare però con un po’ di tranquillità in più, conscia del fatto che ormai, sarà lei la capitale e nessuno potrà toglierle quello che ha ampiamente meritato col sudore e con la forza di un popolo intero.

Che la sfida abbia inizio..

                                                                                                                                     Giancarlo Bronzino