Portiamo in alto i colori del nostro paese

 

Dopo la buona prestazione offerta a Calvello, al Comunale via Tilea i ragazzi del Grassano ospitano il Marconia per la ventesima giornata del campionato di seconda categoria.

Gli Allievi, invece, sono di scena in trasferta, a Tursi, per cullare il loro sogno di vincere e scavalcare la prima della classe, lontana solo un punto. 

Il clima è ideale per una partita di calcio: il sole riscalda la gradinata e un leggero venticello aiuta lo sventolio delle bandiere, ormai una costante del Comunale. 

                                      

Il terzo posto è ancora a portata di mano e i 3 punti sono l’unica via per raggiungerlo. L’avversario, però, non è dei più semplici: una squadra che nel corso del campionato ha avuto alti e bassi, ma che allo stesso tempo ha dimostrato di potersela giocare con tutti contando sulla grande esperienza dei giocatori (con un passato in categorie superiori).

Mister Dileo vara il 4-4-2 con Dirienzo tra i pali; Sarli N., Dininno, Dileo e Becci a formare la cerniera difensiva; Debellis, Caruso, Guarino e Bonelli in mediana, mentre in attacco è Lijoi la spalla del bomber Ditrinco.

La prima buona notizia per i nostri arriva prima del calcio d’inizio: il Marconia si presenta con soli 10 elementi, garantendo la superiorità numerica in campo per tutti i 90 minuti.

Con qualche minuto di ritardo, l'arbitro fischia l’inizio e da avvio alle ostilità. I nostri non scendono in campo con la grinta che di solito li contraddistingue, forse mentalmente rilassati proprio a causa dell’iniziale superiorità numerica e sembrano aver scambiato il campo per la Meridionale, visto anche il clima favorevole.

Dopo un quarto d'ora di gioco parecchio noioso (in cui la cosa più interessante da segnalare è un litigio tra 2 cagnolini sugli spalti) arriva a sorpresa il vantaggio ospite sugli sviluppi di un calcio d’angolo: la difesa Grassanese sonnecchia e uno dei tre elementi del Marconia presenti in area riesce ad approfittarne battendo Dirienzo con un destro che si insacca in rete dopo aver incocciato la traversa.

Una doccia ghiacciata che però ha il merito di svegliare il Grassano dopo appena 2 minuti. L’angolo questa volta è a nostro favore e Bonelli dalla sinistra disegna una traiettoria per la testa di Ditrinco che spizza per Caruso che con una mezza girata riesce ad insaccare in rete per il punto del pareggio. Ci voleva l’orgoglio di un vecchio leone per rimettere le cose a posto e Caruso pare proprio rispondere a quell’identikit di leader di cui aveva bisogno il Grassano in questo momento di appannamento.

Quando ti aspetti che sia il Grassano a mettere la freccia e ristabilire la superiorità in campo, è invece il Marconia che tira fuori l’orgoglio e mette la squadra di casa alle corde fino alla fine del primo tempo: a salvare i nostri da una clamorosa debacle ci pensano prima un grande Dirienzo (con un intervento straordinario) e poi un po’ di fortuna (con il direttore di gara che annulla un gol per un generoso fuorigioco e con gli avversari che lambiscono il palo).
Questione di centimetri insomma se il Grassano ha ancora una possibilità di rimettere in piedi una partita costruita non troppo bene. Un primo tempo da dimenticare per i nostri, forse la più brutta prestazione dell'intera stagione.

Il secondo tempo segue le trame del primo e i nostri in fase di costruzione sono praticamente assenti: Guarino non illumina, Debellis non salta mai l'uomo, Bonelli é una freccia spuntata mentre di Ditrinco e Lijoi non ci sono quasi tracce.

Il lato positivo è che con il passare dei minuti l’uomo in meno si fa sentire nelle file del Marconia che inizia ad accusare la stanchezza e non riesce più a ripartire. 

Non bastasse, ci si mette anche l’arbitro che (forse usando poco buonsenso) punisce le eccessive proteste di un attaccante avversario (reo di aver commesso fallo sulla trequarti) ed estrae un cartellino rosso che lascia il Marconia in 9 uomini con ancora 25 minuti da giocare.

Solo a 10 minuti dalla sirena, su un calcio di punizione in seconda calciato da Ditrinco su tocco di Dileo, il Grassano rimette il muso davanti e riesce finalmente a passare in vantaggio. 

Il gol  ha l’effetto boomerang di annientare psicologicamente il Marconia e allora c'è spazio anche per la gioia personale di Lijoi che raccoglie un appoggio di Bonelli al limite dell'area e batte il portiere avversario sul palo lontano.

Il gol di Lijoi è praticamente l'ultima emozione di un match in cui i nostri portano a casa 3 punti fondamentali non con pochi patemi d’animo.

Per quel che riguarda la prestazione è sicuramente un passo indietro rispetto agli standard stagionali. Oggi non abbiamo potuto apprezzare l'animo guerriero dei nostri che sembravano quasi privi di stimoli. 

Speriamo sia stato solo un incidente di percorso che non ci impedisca di rincorrere il terzo posto.

 

I MIGLIORI 

DININNO: Quando il mare è grosso e la tempesta si avvicina, i marinai sembrano dispersi e trovano fiducia solo nel capitano. Così accade anche al Grassano e il capitano in questione in difesa è quasi impeccabile: si sbraccia, scuote la testa e a più riprese (frustrato) si mette in proprio cercando in prima persona di sbrogliare la matassa. I compagni non lo aiutano, ma lui combatte sempre per la causa e non smette mai di sentirsi quello che è: Domenico Dininno, ovvero 

IL CAPITANO. 

 

DITRINCO: Se non l’avesse messa dentro, magari oggi non si ritroverebbe tra i migliori. Per fortuna l’ha messa dentro su una delle poche palle giocate e deve ringraziare la sua grande tecnica se riesce ad essere così cinico. 

Ottimo combattente, per carità, ma per il resto del tempo oggi si comporta come un bambino viziato a cui tutto è dovuto, anche se non è in giornata e diverse giocate non gli riescono. Sembra un eroe dell’Iliade. 

ACHILLE 

 

CARUSO: Il suo lo fa sempre e a volte fa anche quello degli altri. Riesce ad entrare di nuovo nel tabellino dei marcatori ed è uno dei pochi a rincorrere gli avversari per recuperare quelle palle che i suoi compagni inspiegabilmente perdono. Il centrocampo lo regge praticamente da solo con la forza delle sue spalle e i compagni di reparto ringraziano. Speriamo non ci si abituino e riescano a ricambiare presto il favore nelle prossime uscite.

FARO NELLA NOTTE. 

                                                            

La primavera del Grassano è stata invece in trasferta a Tursi, contro la prima della classe: solo un punto a dividere le due squadre e posta in palio elevatissima.
I nostri non partono male e provano a giocare a modo loro per cercare la vittoria. Sono però sfortunati quando dopo 20 minuti il difensore Rielli scivola in difesa a causa del campo (in condizioni al limite della legalità) e porta con sé anche l’attaccante avversario. I nostri provano a dimostrare la buona fede del centrale, ma a nulla servono le proteste che portano all’inevitabile assegnazione di un calcio di punizione. L’attaccante del Tursi si presenta sul punto di battuta e fulmina un incolpevole Ritunnano. Il Grassano è già costretto a rincorrere. 

Passano pochi minuti e il Grassano perde la bussola: su un rinvio di un nostro difensore, l’attaccante avversario devia la palla in rinvio dal fondo ma inspiegabilmente l’arbitro assegna un calcio d’angolo che si rivelerà deleterio per i nostri: gli avversari sono più lesti ad approfittare di una difesa non proprio attenta e chiudono il primo tempo sul 2-0. 

Non bastasse, siamo anche costretti (al rientro negli spogliatoi) ad assistere all’allontanamento per espulsione di Pietro Monte, colpevole di aver esagerato con le proteste nei confronti del direttore di gara.

I ragazzi sono scossi: si ritrovano in un brutto incubo e non riescono a fare nulla con le armi a loro disposizione per svegliarsi. Nemmeno negli spogliatoi riescono a risistemarsi e tornano in campo per il secondo tempo arrabbiati, ma poco concreti. 

Alla ripresa, dopo un paio di buone azioni dei nostri, arriva la definitiva doccia fredda che chiude il conto: ancora una volta su calcio di punizione il Tursi trafigge il nostro portiere. 

Il Grassano è sfiduciato e si sente vittima di un direttore di gara poco attento: oltre a non vedere un retro passaggio che avrebbe dato al Grassano una punizione in due in area di rigore, nei minuti finali “regala” il 4-0 ai padroni di casa, con il centravanti avversario palesemente in fuorigioco (a pochi centimetri dal nostro portiere). 

E’ la goccia che fa traboccare il vaso e manda su tutte le furie i nostri ragazzi e il nostro allenatore Abbatangelo che viene allontanato dall’arbitro e raggiunge anzitempo il suo collaboratore Monte negli spogliatoi nel parapiglia finale: alla fine (oltre Monte e Abbatangelo) saranno 3 i rossi estratti in totale: l’ultimo spetta a Bertoldo, sempre per proteste nel finale. 

“E’ finita male, come non volevamo - sottolinea a fine gara il giovane Antonio Tortorelli - potevano anche essere superiori rispetto a noi, ma perdere in questo modo fa molta rabbia”. 

Epilogo peggiore non poteva esserci: a perdere non sono stati solo i ragazzi del Grassano e il loro sogno di conquistare la vetta del campionato. Chi non ha vinto oggi è stato lo sport e la cultura sportiva che bisogna insegnare ai ragazzi che non sono ancora maturi per cogliere i valori e il senso dello sport.
Ci può stare una sconfitta anche pesante come quella di oggi per 4-0 sul campo della capolista, ma piangere o recriminare o gridare allo scandalo non servirà a trasformare quel risultato in una vittoria. Sicuramente l’arbitro (a detta dei presenti) avrà sbagliato e molto in questo incontro, ma vero è che quando una squadra è più forte dell’altra, riesce a sconfiggerla anche se il direttore di gara è disattento o se sta giocando in inferiorità numerica.
Abbiamo perso, ma non per questo dobbiamo sporcare il nome del Grassano facendo polemiche inutili e prendendocela con l’arbitro.
Questi ragazzi hanno molto da imparare nella loro vita (viste le loro giovani carte d’identità) e non dobbiamo farli crescere con la cultura del sospetto. Lo sport deve unire innanzitutto perché è la più bella metafora che può insegnarci a vivere.
Quindi forza Grassano e l’anno prossimo ci vendichiamo!
(SPORTIVAMENTE, si intende)

 

 

La redazione Vp Sport

G. Bronzino - F. Digrazia - F. Linsalata