Festivalmente - il festival delle idee innovative

12.11.2016 18:45

 

               FESTIVALMENTE -  COSA E' SUCCESSO LO SCORSO ANNO

 

             

 In programma Festivalmente - edizione 2016. Vediamo un pò cosa è successo lo scorso anno.


#Festivalmente 3 giorni di innovazione, cultura, sport, scienza, imprenditoria giovanile. Tutto a Grassano, un paese che su Wikipedia fa poco più di 5 mila abitanti, sperduto tra i paesaggi incantati della Basilicata.

Ecco alcuni momenti della serata conclusiva con il Presidente della regione Basilicata Marcello Pittella, il vicesindaco del Comune di Matera, Giovanni Schiuma, e l’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia. L’obiettivo era quello di interrogare la politica per tirare fuori qualche risposta concreta sui 4 focus del documento che trovate qui (www.festivalmente.it), magari con qualche impegno ad approfondire insieme. Un po’ anche quello di ricucire quella frattura che esiste, e che è netta e dolorosa, tra politica e giovani generazioni, restando sui temi, con preparazione, competenza, profondità e sopratutto trasparenza e apertura. Creare un canale di dialogo e azzardare un po’ di sperimentalismo democratico all’interno del quale c’è spazio soltanto per chi ha proposte e uno spirito costruttivo. Un nuovo tavolo più grande, ha rappresentato una sfida più grande e delicata.

Vi raccontontiamo com’è andata. Un emozionantissimo, ma preparatissimo Goffredo Grassani, dall’alto dei sui 17 anni ha introdotto l’incontro e fatto gli onori di casa a nome di un gruppo, quello di Vox Populi "idee per Grassano". Poi Mimino Ricciardi ci ha raccontato dell’esperienza di BlueFest, partner dell’evento. E poi Giovanni Spadafino, da buon moderatore, ci ha fatto entrare nel vivo dell’evento.

Giuseppe Cicchetti di Profumo di Svolta ha parlato dei primi due focus. Il primo, quello sull’Istruzione, sulla Basilicata che ha una Legge Regionale sul Diritto allo Studio che risale al 1979, a quando la Basilicata, la scuola e il mondo erano un’altra cosa. Lo diciamo da 3-4 anni e questa è anche soltanto il pretesto per parlare di una regione con uno dei tassi di lettura, fruizione culturale, accesso a Internet più bassi d’Italia (tanti da qui: https://goo.gl/Se0rkp). Ma ne parla anche il dossier di Matera 2019 ed è facile trovare dati sul sito dell’Istat. Una regione, in cui una famiglia su 3 è a rischio povertà (Svimez 2015), per provare a cambiare il suo futuro ha bisogno di investire in istruzione e diritto allo studio. Da qui anche la proposta di un Osservatorio Regionale, come ce l’hanno anche in Piemonte e poche altre regioni, per monitorare e studiare in maniera approfondita il “problema”. E poi il secondo focus, gli spazi della cultura. Matera continua a essere quella Capitale Europea della Cultura in cui la Biblioteca Provinciale “T. Stigliani" (luogo principale di aggregazione per gli studenti) ha orari di apertura imbarazzanti, non ha una connessione internet wi-fi libera e sembra tutto tranne che un luogo con una dimensione europea e al passo con i tempi. Lo diciamo anche questo da almeno 3 anni e trovate tutto approfondito qui: https://goo.gl/FHdDYN.

Questi sono i punti che Giuseppe aveva maggiormente a cuore, poi Nicola Bisceglia di Osservatore Lucano ha introdotto un discorso sull'utilizzo degli OpenData; ha parlato di trasporti, viabilità e collegamenti tra le aree interne della Basilicata; ha tenuto per la conclusione il tema più delicato, quello del petrolio e dell’approvvigionamento energetico. Su quest'ultima abbiamo chiesto una posizione chiara, e sopratutto abbiamo esposto la nostra. Senza entrare nel merito di accordi e contratti, che almeno nel breve periodo non si possono cambiare, non siamo gli unici che chiedono massima trasparenza su tutti i dati utili a monitorare la situazione (produzione, royalties, dati sanitari - magari in OpenData); poiche le royalties petrolifere vadano a finanziare una fetta sempre minore di spesa corrente, come mi dice sempre Roberto Colucci, in modo tale che non siano le minacce delle compagnie petrolifere o il prezzo di un barile di petrolio a condizionare politiche pubbliche in settori strategici (tradotto: i soldi delle royalties coprono anche le spese del bilancio regionale relative a università, sanità, assistenza sociale… saremo petrolio dipendenti se continueremo in questa direzione e quindi alla mercé di chi estrae petrolio e paga royalties e vorrà sempre estrarre di più e pagare di meno. E poi il petrolio è una risorsa in esaurimento); che le royalties non vengano reinvestite nel circuito del petrolio (vedi bonus idrocarburi), ma magari su progetti di sostenibilità energetica e fonti rinnovabili.

Insomma, abbiamo esposto la nostra posizione su questioni importanti per la nostra Regione. Abbiamo fatto tutto in maniera molto sobria, citando dati, evidenziando le nostre priorità, parlando di petrolio con poco sangue agli occhi e tanta voglia di muoverci negli spazi di manovra liberi, citando pochissimo #Matera2019 ed evitando di scadere in quella retorica vuota e sconfortante (che viene usata sempre più spesso da chi magari non ha nemmeno letto il dossier con cui abbiamo vinto, oppure provato a informarsi su cosa significherà essere ECoC…).

Senza entrare nello specifico su quelli che sono stati i vari interventi, si è creato un clima molto positivo di confronto. Le nostre proposte sono state ascoltate e anche approfondite con qualche dettaglio tecnico. Al netto degli indirizzi politici e dei buoni propositi siamo riusciti a strappare qualche impegno. Sui trasporti sono state fatte considerazioni importanti: una di queste, l’insensatezza e la non economicità di investire sul tratto ferroviario Ferrandina-Matera, oppure su piste aeroportuali in Basilicata. Sul petrolio c’è stato un discorso molto franco e qualche impegno sull’onestà intellettuale e l’accessibilità dei dati per il monitoraggio. Un ragionamento importante è stato fatto sul bilancio regionale che dipende fortemente dalle royalties del petrolio (cosa molto grave, come si scriveva prima), e sulla necessità di spendere queste in maniera intelligente anche al livello comunale.

L’incontro poi si è concluso con un bel po’ di domande raccolte dal pubblico e un botta e risposta a cui hanno partecipato tutti e tre gli ospiti.

Insomma, forse l’esperimento è riuscito e possiamo ritenerci soddisfatti. Eravamo a Grassano, tra amici di Matera, Miglionico, Lavello, Potenza, Lauria e provenienti da altri bei posti della Basilicata.